BOTRI – ALTO RIBELLINO E BRANCO D’ORSO

In questo sito è già stato descritto un itinerario che risale il Fosso della Serotina e la scaffa inferiore di Branco d’Orso; si ricorda che la Serotina è affluente del Rio Ribellino, che il Ribellino è uno dei rami d’origine dell’Orrido di Botri, che Branco d’Orso è il nome di una diramazione secondaria del crinale di Diaccio al Bosco, e che dalla Serotina salgono a tale dorsale due spettacolari cengioni localmente detti ‘scaffe’. Restavano da descrivere la scaffa superiore e lo splendido, alpestre sentiero che dalla Foce del Ribellino prima scende nell’alta valle del Ribellino e poi traversa in quella della Serotina fino alla base delle due scaffe. Tale sentiero, che dopo aver superato Branco d’Orso continuava a scendere fino a Foce Cisa e a Fontana a Troghi, è rappresentato come mulattiera nella vecchia carta IGM (foglio Abetone 97 III NE, rilievo del 1881, aggiornamento del 1947); attualmente è ancora rintracciabile con facilità nel tratto superiore (all’aperto) qui descritto, mentre è quasi scomparso in quello da Branco d’Orso a Foce Cisa, dove si riesce a seguirlo con molta difficoltà, a prezzo di qualche andirivieni e solo se si ha chiaro il suo andamento generale, e comunque senza particolare soddisfazione dato che si svolge quasi tutto nel bosco. Ci si chiede poi come una mulattiera potesse scavalcare l’aspra dorsale di Branco d’Orso, dal momento che non sembrano esistere alternative alle scaffe, e che le scaffe non sono propriamente elementari. La superiore è comunque la meno impegnativa delle due, e insomma bisognerà concludere, con qualche perplessità, che la mulattiera passava di lì, e che 140 anni (di cui chissà quanti di totale abbandono) hanno ben potuto trasformare sensibilmente il terreno e cancellare o quasi ogni traccia.

EE, dislivello 700 m, h 5.15.

Dal parcheggio presso le ex cabinovie del Sestaione (1317 m) nella valle omonima, per sentieri CAI si può salire in vario modo, lasciando a destra il Lago Nero e passando o no dalla Casetta dei Pastori, alla Foce del Ribellino o Imposto dei Mori o Foce del Lago Nero, sul crinale di Campolino tra Alpe Tre Potenze e Poggio alle Porche (1745 m c., h 1.15).
Dalla Foce, sul versante opposto a quello di arrivo un sentiero inizia a scendere moderatamente in sinistra idrografica del Rio Ribellino, ancora ben riconoscibile nonostante i segni di abbandono di lunga data; vi si trovano ancora alcuni resti di opere di sistemazione tra cui un evidente muretto di sostegno; il terreno è aperto e ripido, alcuni tratti sono un po’ esposti, rari ometti aiutano l’orientamento e rassicurano. Raggiunta la dorsale che separa la valle del Rio del Ribellino da quella del Fosso della Serotina suo affluente di sinistra, dopo avere attraversato una faggeta si ritorna presto all’aperto, su terreno di prato e arbusti dove la traccia quasi scompare: bisogna tenersi in quota finché non si riconosce di nuovo il tracciato, che ora percorre una cengia erbosa in discesa; si distinguono già chiaramente, di là dal vicino Fosso della Serotina, la dorsale di Branco d’Orso e i due cengioni erbosi (le scaffe) che vi salgono dal solco del Fosso. Entrati in un un boschetto, vi si trova subito uno slargo da cui si staccano due tracce un po’ confuse: quella bassa scende al Fosso della Serotina di fronte alla scaffa inferiore, quella alta raggiunge il Fosso di fronte alla scaffa superiore; si segue quest’ultima, che dopo pochi passi in salita esce dal bosco e scende al Fosso in forma di bella cengia (1650 m c., h 1.00/2.15).
Si sale dunque la scaffa superiore, un cengione erboso ascendente aperto e spettacolare, ripido ed esposto ma abbastanza largo e con tracce di passaggio; attenzione però all’inizio nell’attraversamento di due solchi che intersecano la scaffa, uno dei quali è assai franoso; si raggiunge infine la dorsale di Branco d’Orso (1730 m c., h 0.30/2.45) in corrispondenza di un ampio pulpito panoramico. Si segue ora facilmente verso l’alto tale dorsale, tra erba e roccette, fino al suo congiungimento (1811.6 m) con il crinale di Diaccio al Bosco, e si risale ora quest’ultimo verso sinistra, ancora tra erba e facili salti rocciosi, fino alla cima del Poggio alle Porche sul crinale di Campolino (1869.6 m, h 0.45/3.30).
Dal Poggio alle Porche si potrebbe ritornare verso sinistra, sul crinale o nei pressi, alla Foce del Ribellino; ma si consiglia invece di seguire il crinale verso destra fino alla Foce di Campolino (1786 m, h 0.30/4.00), effettuando un giro più interessante perché si evita così di ricalcare in tutto o in parte il percorso d’andata. Dalla Foce di Campolino si scende dunque il chiaro sentiero che percorre la ex pista rossa: o integralmente fino a poco sopra le ex cabinovie del Sestaione oppure lasciandolo presto per seguirne un altro che porta a sinistra fino alla Casetta dei Pastori; da qui si va in basso a destra per sentiero CAI fino al punto di partenza (h 1.15/5.15). Si tratta in ogni caso di sentieri facili ed evidenti, segnati e senza problemi di orientamento.

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