APUANE DI CARRARA – LA CRESTA DI VALBONA

EE (II); dislivello 600 m, h 4.15 senza le salite facoltative a Cima Valpulita e M. Bettogli. È necessario avere con sé l’attrezzatura alpinistica di base, che potrebbe rendersi indispensabile nel caso che venisse rimossa la corda fissa al termine della cresta. 🚧 Aggiornamento a maggio 2023.

Apuane 2 proponeva, all’it. 11 (M. Bettogli, Cima Valpulita e Cima Bombarda), la salita A/R alle tre cime principali della cresta Sudovest del Torrione, rocciosa e ardita, che separa la Fossa di Valbona dal bacino di Ravaccione. In alto, il filo tra Cima Bombarda e il Torrione è percorribile solo fino alla Sella della Nocciola, perché più su il terreno è troppo ripido; al di sotto, il filo tra Foce Valbona e Cima Bombarda, fino a poco tempo fa agibile, ora non lo è più perché interrotto da una cava attiva, e quello tra Cima Valpulita e Foce Valbona è troncato paurosamente da un’orrida frana e da un vecchio, altissimo taglio di cava; ma più in basso il tratto fra il M. Bettogli e Cima Valpulita è percorribile e interessante, sia pure con qualche difficoltà e con tutte le riserve e precauzioni connesse al fatto di trovarsi in una zona di intensa escavazione. La gita viene descritta e consigliata in discesa, perché in questo modo si affrontano in salita i tratti più impegnativi.
Il nome di Cresta di Valbona qui introdotto fa riferimento al nome della valle situata in sinistra orografica della dorsale; i nomi locali di Cima Borrone e Cima Carpèvola (quotate ma anonime su CTR) sono riferiti da Guido Barbieri; il nome di Cima Valpulita è scritto così su lastre di marmo in loco, mentre il nome della valle omonima è scritto Val Pulita su CTR.

La partenza è dalla strada tra Torano e Ravaccione, poco sopra il punto (loc. Piastra, 295 m) dove a sinistra sale una strada asfaltata con il segnavia CAI 182. Qui si segue a destra una marmifera che risale la Val Pulita, da ultimo assai degradata e quasi irriconoscibile. Al suo termine si risale al meglio e con molta cautela un basso ravaneto fino a mettere piede su uno sterrato che scende da Foce Valbona, lungo il quale la si raggiunge in breve tempo (724 m, h 1.15). Qualche decina di metri prima del valico bisogna andare a prendere sulla destra un sentiero di cavatori già descritto in senso inverso in Apuane 2 pg. 61: dallo sterrato si scende e si traversa per qualche metro tra blocchi di marmo di un vecchio taglio di cava, si sale poi una specie di ripida fessura di terra in mezzo ad altri blocchi (vecchia corda fissa), se ne esce verso destra restando in quota e trascurando vaghi inviti verso l’alto, e finalmente si riconosce una traccia abbastanza evidente. La si percorre con poca pendenza tagliando pendii molto ripidi, si valica un crinale secondario che scende da Cima Valpulita – seguendo il quale si potrebbe probabilmente già salire senza difficoltà a tale cima – e al di là, scendendo un po’ e ormai in minore esposizione, la si segue ancora fino a entrare in un invaso che scende dal crinale principale: qui la si lascia per salire a sinistra al meglio fino alla sella (712 m, h 0.30/1.45) che divide Cima Valpulita (a sinistra, 781 m, facilmente salibile A/R) da Cima Borrone a destra. Dalla sella si sale a quest’ultima cima (737 m) percorrendo, prima di un facile tratto sommitale in piano, una cresta rocciosa breve ma molto esposta, non elementare (fino al II) e su roccia non sempre sicura. Di là si cala alla sella sottostante (698 m) scendendo un corto salto (I+) un po’ rotto. La successiva salita a Cima Carpevola (719 m) è simile a quella di Cima Borrone, su cresta brevissima ed esposta, con un passo scabroso (II) da salire a destra del filo. La ripida ulteriore discesa a un visibile taglio di cava al termine delle difficoltà è resa problematica da recenti sbancamenti, ma è facilitata – se non addirittura resa possibile – da una corda fissa che a maggio 2023 si trovava in loco: di qui la necessità di avere con sè l’attrezzatura alpinistica di base in caso di sua assenza. Guadagnato finalmente il taglio di cava già avvistato dall’alto (h 1.00/2.45), si prosegue per piazzali e stradelli di cava fino al Colle del Bettogli (587 m; il monte omonimo – 703 m – è da qui facilmente salibile A/R) e alla strada di Ravaccione (240 m c.), lungo la quale si risale in breve a Piastra e al parcheggio (h 1.30/4.15).

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