LA CRESTA DELLA ROCCA DI LUCCHIO

EE (II), dislivello 380 m, h 3.

La cresta Nord della Penna di Lucchio, ben nota e frequentata, non inizia a Lucchio alto, da cui si parte normalmente per salirla, ma dal fondovalle della Lima all’altezza di Tana Termini. Il tratto da lì al paese viene in genere ignorato, probabilmente perché le imponenti opere di cava alla sua base inducono a credere che essa non sia percorribile o che non ne valga la pena. Invece questo tratto di cresta è assai bello e conduce fino ai suggestivi e panoramici ruderi della Rocca di Lucchio, situata al culmine di Lucchio alto. Dalla Rocca si potrebbe proseguire fino a raggiungere l’inizio tradizionale della cresta Nord, ma dopo una ripida discesa tra roccette sul filo, scosceso e tuttavia percorribile, ci si troverebbe all’interno di proprietà private recintate e in prossimità delle abitazioni contigue, con le prevedibili conseguenze e complicazioni del caso. La gita, dunque, finisce alla Rocca, breve ma decisamente interessante.

La partenza è dall’inizio della strada da Tana Termini a Lucchio: si può parcheggiare in un ampio slargo sulla sinistra, al di qua di una cancellata (345 m c.). Osservando da qui la cresta, si constata che il tratto basale del filo sale dalla Lima quasi verticale e impercorribile fino a un larghissimo ripiano artificiale a cui salgono, sul versante in vista, gli enormi gradoni orizzontali sovrapposti di una vecchia cava di inerti: imponente e inconfondibile elemento del ‘paesaggio’ di Tana Termini. Rinunciando dunque a salire il filo fin dall’inizio, bisogna anche escludere la possibilità di guadagnare il ripiano già detto salendo da un gradone all’altro per le rampe di collegamento: infatti, già il passaggio dalla base al primo gradone è impossibile in qualunque punto tra il margine destro (che coincide con il troppo ripido filo) e quello sinistro (che consiste in una scarpata rocciosa difficile e pericolosa). Fatti dunque pochi passi sulla strada per Lucchio, si prende a destra la vecchia mulattiera per il paese, lasciandola quasi subito per salire ancora a destra, per vecchi sterrati di cava e tracce di collegamento, tenendosi sempre a sinistra dei gradoni fino a poter traversare al ripiano (463 m, h 0.45). Raggiuntolo, si va a sinistra al punto dove esso termina contro la cresta, che si alza da qui assai erta (N.B.: ancora per lungo tratto verso l’alto la si troverà affiancata o lambita a sinistra da altri gradoni, l’accesso dai quali – pur possibile – abbrevierebbe però inutilmente la percorrenza della cresta).
I primi metri si aggirano su una scoscesa traccia appena a destra; poco sopra si rende opportuno un altro aggiramento a destra, con un passo di II tra gli alberi; per il resto si sale facilmente ma con attenzione sul filo, sempre ripido e molto aereo. Con un ultimo tratto quasi orizzontale, e con un passaggio finale esposto e insidioso tra erba e terra a destra dei primi ruderi, si raggiunge il bellissimo pianoro erboso, aperto e panoramico dove si trova ciò che resta della Rocca o Castello di Lucchio (716 m, h 1.15/2.00). Un sentiero che inizia tra i ruderi scende a E (a sinistra rispetto alla cresta di provenienza) alle sottostanti e vicine case di Lucchio alto; per ritornare al punto di partenza bisogna intanto scendere per stradello tra le case fino a Lucchio basso. Di qui si può: 1) seguire all’inverso l’it. F3 del libro, magari confluendovi dopo aver prima percorso un tratto di strada asfaltata fino alle case di Cerreto o a quelle poco sotto di Crocette; oppure 2) – con minori problemi di orientamento -, seguìta più a lungo la strada asfaltata, la si lascia a 450 m c. per prendere a sinistra un vecchio tronco inerbito, che confluisce negli stradelli di cava poco sopra l’inizio della mulattiera di partenza (h 1.00/3.00).

scarica l'itinerarioscarica la carta