

Da carta Appennino Pistoiese CAI Maresca
APP. PISTOIESE: I BALZI DEL MONTE TORTO
EE; per l’opzione più lunga dislivello 400 m, h 4.30.
Dalla Selletta, sul crinale spartiacque appenninico tra M. Gomito e Abetone, si stacca in versante tirrenico una dorsale che divide l’alta Val di Lima da quella del Sestaione suo affluente di destra; su tale dorsale sorgono, da monte a valle, prima l’aperta cima del M. Torto, poi quelle boscose del M. Cardoso, del M. Cardosino e della Serra, e infine il Cappel d’Orlando sopra la confluenza dei due torrenti a Ponte Sestaione. Il versante Sestaione della dorsale tra Torto e Cardoso, rivolto a Sudovest, è ripido, aperto e attraente: cenge e cengioni d’erba e rado bosco vi si alternano a larghe fasce rocciose orizzontali; incrociandole, dal crinale scendono dorsali secondarie che formano balzi imponenti e caratteristici, in forma di ampie e piatte terrazze che scoscendono a valle; più in basso, poco al di sopra del Sestaione, spicca l’ardita Torre del Fattucchio. L’itinerario che segue permette di visitare, dopo la bella e panoramica vetta del M. Torto, i più notevoli dei balzi sottostanti, e infine di attraversare un bell’anfiteatro roccioso sotto il Torto medesimo.
Data la brevità dell’itinerario, ampiamente percorribile in una mezza giornata, e la possibilità di variarlo a piacere nella seconda parte, non si danno i tempi intermedi, in questo caso poco significativi.
La partenza è dal punto in cui la strada che inizia a Fontana Vaccaia sulla SS dell’Abetone valica la dorsale tra Lima e Sestaione prima di scendere nella valle di quest’ultimo: vi si trova il piccolo lago Bàccioli (1293 m). Un sentiero con qualche segno sale nel bosco verso SE fino a guadagnare la bella cima panoramica del M. Torto (1391 m), su cui si trovano un cippo e qualche resto di un muro circolare. Il sentiero, ora poco evidente, vira a 90° scendendo nel bosco in direzione NE finché, tornato ben chiaro, non piega a gomito verso destra superando una dorsale e traversando poi un pendio abbastanza ripido fino a tornare sul crinale a una sella (1308 m). Il sentiero prosegue sul crinale in direzione del M. Cardoso, ma lo si lascia per scendere in versante Sestaione seguendo verso sinistra una strada inerbita fino al suo termine; da qui prosegue una traccia pressoché continua, probabilmente di carbonai, che con andamento all’incirca orizzontale – a qualche bivio più o meno marcato bisogna evitare diramazioni che salgano decisamente verso l’alto -, stretta e anche esposta ma spesso protetta da rado bosco, dopo una lunga traversata porta sulla sommità piana e aperta di un primo balzo relativamente piccolo ma assai appariscente, anonimo sulle carte come gli altri di cui si dirà oltre: la quota è 1269.8 m CTR. Sul lato opposto la traversata prosegue, ancora su traccia e con caratteristiche simili, fino a un secondo più grande balzo (1288.8 m CTR) localmente detto Balzo Tondo, forse per la forma della spianata sommitale; e, ancora oltre, fino a un terzo grande balzo (1286.6 m CTR) situato su una dorsale alla cui base si trova la Torre del Fattucchio. Poiché le fonti locali attribuiscono il nome di ‘Monaca’ a una struttura rocciosa che gli appartiene, questa quota potrebbe essere nominata Balzo della Monaca, meglio che del Fattucchio come altrimenti sembrerebbe logico e naturale. Si può già ora seguire verso l’alto la dorsale stessa su cui si trova il Balzo, o anche proseguire la bella traversata su cengia (e relativa traccia) fino alla dorsale successiva o a quella dopo ancora che scende dal Cardoso stesso: tutte sono facili, perlopiù boscose e marcate da tracce di carbonai, e consentono di guadagnare in breve il crinale soprastante. Lo si percorre su sentiero segnato in direzione del M. Torto, imbattendosi in una vecchia e ben conservata trappola per lupi; giunti alla sella a 1308 m già toccata all’andata, si potrebbe naturalmente risalire al M. Torto e scenderne al parcheggio; ma si preferisce andare a prendere la già nota strada inerbita in versante Sestaione, seguendola però verso l’alto (destra) fino al suo vicino termine: qui inizia una bella traccia orizzontale (sospesa su balzi rocciosi sottostanti: attenzione!) che traversa uno splendido anfiteatro roccioso ai piedi della cima del M. Torto. Terminato tale tratto, all’aperto, bello ma un po’ esposto, si entra nel bosco su terreno ormai facile. La traccia diventa un po’ confusa, ma il sentiero già percorso all’andata che porta al Lago Baccioli è poco sopra e lo si può raggiungere facilmente in qualsiasi punto, comunque sia a pochi minuti dal parcheggio.