BOTRI – LA MURAGLIA DI MONTEFEGATESI

EE, dislivello 350 m, h 3.30.

La Muraglia, o Parete, è una strana e isolata cresta rocciosa ripida, stretta e affilata, qua e là sdoppiata a creare bizzarri, strettissimi camminamenti interni, che inizia da una quota alle pendici del M. Coronato e scende verso il fondo della Val Fegana terminando prima di raggiungerlo; è attraversata in alto dalla strada tra Montefegatesi e Ponte a Gaio, che la divide in due segmenti di cui il superiore meno interessante. Il breve ma notevole itinerario che segue, benché si trovi a valle di Ponte a Gaio e sia quindi esterno all’Orrido di Botri, può ancora essergli ascritto in senso lato, in quanto situato nella Val Fegana che dell’Orrido raccoglie le acque. E del resto il paese di Montefegatesi, ovvio punto di partenza e arrivo dell’itinerario, è, insieme a Tereglio sul lato opposto della valle, la ‘porta’ d’ingresso dell’Orrido.

Dal parcheggio al sommo di Montefegatesi (814 m) si scende lungo la strada che entra in paese fino a una piazza, da cui si prende a destra (indicazioni) uno stradello che, trasformatosi presto in sentiero segnato, scende in ambiente aperto e suggestivo, alto sulla Val Fegana, verso Ponte a Gaio. A un bivio con cartello (585 m c.) lo si abbandona per prendere a destra un altro bel sentiero (segni) che sale a una sella rocciosa (675 m c.) da cui inizia la Muraglia e dove lo si lascia; esso continua fino a Montefegatesi, e se percorso in direzione contraria può quindi offrire a chi lo desidera una possibilità più sbrigativa per giungere dal paese allo stesso punto. Dalla sella si sale brevemente, un poco a destra del filo, fino a un inconfondibile corridoio terroso molto ripido, stretto tra due lame di roccia: se il terreno è bene asciutto lo si può salire con l’attenzione necessaria – sarebbe utile una piccozza, se in questo contesto non sembrasse incongrua -, altrimenti sarà opportuno aggirarlo a destra. Più su corridoi simili, anche più stretti se non così ripidi, sul filo o alla sua destra, possono essere percorsi o aggirati ancora a destra; non è possibile dare indicazioni più precise, e bisognerà valutare in loco le varie possibilità. Il filo, quando è riconoscibile come tale, è spesso esposto ma perlopiù percorribile, salvo alcuni tratti effettivamente impegnativi o altri scomodi perché infrascati. Dopo un ultimo lungo e necessario aggiramento a destra, ai piedi di lisce muraglie (da cui forse il nome dell’intera struttura) e al di sotto di una frana, si può proseguire di lato, da ultimo caoticamente tra grandi macigni, fino alla soprastante strada tra Montefegatesi e Ponte a Gaio; ma si può anche, dopo avere riguadagnato il filo – quando se ne intuisce la possibilità – in un punto in cui, non visibile dal basso, a marzo 2023 si trovava un’artigianale scala di legno a pioli, seguirlo fino alla strada, in esposizione ma facilmente. Raggiunta la strada, la si potrebbe naturalmente seguire verso destra fino al vicino parcheggio; ma è preferibile attraversarla e continuare sulla Muraglia, ora meno caratteristica, sul filo o alla sua sinistra, fino alla quota 923.4 m CTR da cui la Muraglia ha origine. Da qui si scende verso destra lungo un’altra dorsale, e poi per facili pendii erbosi si ritorna alla strada nei pressi del parcheggio.

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