CRINALE DI CAMPOLINO – LA PIRAMIDE E IL M. CALIGI

EE; il dislivello è poco rilevante: tenendo conto per quanto possibile di alcune contropendenze, resta però certamente non superiore a 400 m; la durata dipende dall’opzione preferita per il ritorno, ma difficilmente supererà h 4.00.

Chi scendesse lungo il crinale di Campolino sul sentiero 100 del CAI di Pistoia, poco a valle di Prato Bellincioni sfiorerebbe, praticamente senza accorgersene, il M. Caligi, o meglio quello che la CTR chiama così: cioè la quota 1472.5 m (anonima e quotata 1476 m sulla vecchia IGM), situata pochi metri a destra in cima a un comunissimo pendio boscoso; e poco oltre accosterebbe allo stesso modo l’una dopo l’altra le quote 1453.6 m e 1453.3 m, ambedue anonime su CTR e su questo lato (Val Sestaione) di aspetto insignificante come la prima. L’ultima, però, è il M. Caligi della vecchia IGM, dove è quotata 1457 m. Qual è dunque il M. Caligi? Rispondere è difficile e in fondo inutile; quello della CTR è il rilievo più alto di questo tratto di crinale, ma quello della vecchia IGM è il nodo orografico da cui si stacca la dorsale del Balzo Nero. Comunque sia, se in versante Sestaione questi rilievi non offrono nessuna attrattiva e non invitano certo l’escursionista di passaggio a una digressione, che pure sarebbe di pochi metri, sul versante opposto (Val di Lima) essi mostrano una faccia assolutamente insospettata, per scoprire la quale basta effettivamente salire al vicinissimo crinale; chi lo farà scoprirà una larga parete verticale sotto il M. Caligi della CTR, poi dopo un valloncello un’altra parete verticale intermedia, più stretta ma altrettanto imponente, e infine, dopo un altro solco e più vicina al M. Caligi della IGM, una terza parete più piccola e bassa delle altre ma non meno verticale. La struttura intermedia è ben riconoscibile e assai caratteristica vista dal basso e da lontano, ad es. dal Balzo Nero e dal M. Cimo; il suo aspetto corrisponde perfettamente al nome di Piramide, che la CTR colloca invece accanto alla quota 1375.8 m della dorsale che scende al Balzo Nero: quota in realtà assai modesta e che non richiama affatto quella forma geometrica.
Un breve itinerario ad anello da Prato Bellincioni, effettuabile anche in senso contrario a quello qui descritto, consente di visitare senza speciali difficoltà queste strutture rocciose: prima dal basso, ammirandone le pareti dalla loro base, e poi dall’alto calcandone le sommità.

Il punto d’inizio dell’anello è la sella di Prato Bellincioni (1419 m), che si raggiunge preferibilmente e nel modo più breve partendo dalla Casetta di Pian di Novello (1181 m), prima lungo la strada forestale – al bivio seguire il ramo alto – e poi per il sentiero forestale 7b. Portatisi al cartello che segnala l’avvio del sent. CAI 8 per i Piani e Vico Pancellorum, lo si lascia a destra seguendo invece una traccia, probabilmente di carbonai, che per il momento è poco riconoscibile ma per i primi metri segue esattamente il crinale; dopodiché continua più chiara fino a un aperto e spettacolare pianoro roccioso, situato poco sotto la cima del M. Caligi, con ampia vista in basso sulla Val di Lima e, in alto, sull’incombente parete del Caligi; sul pianoro si trova un nostro ometto ben visibile da Prato Bellincioni, ottimo punto di riferimento se non verrà abbattuto dalle capre nel frattempo. Da qui si potrebbe raggiungere facilmente la cima del Caligi seguendo, in alto aggirandola a sinistra, la brevissima cresta che la congiunge al pianoro; ma si preferisce continuare più o meno in quota sul prosieguo della traccia di provenienza, ora su pendii più ripidi e con qualche passo che richiede attenzione, fino a un angusto terrazzino proprio ai piedi della Piramide, della cui bellissima parete ci si trova esattamente alla base. Poi si continua a traversare per pochi minuti appena sotto il limite delle rocce su vaghe e multiple tracce di animali fino a entrare in un breve e facile canale risalito il quale ci si trova all’altezza della terza e minore struttura rocciosa, che si raggiunge verso destra in pochi passi (attenzione al bordo a valle!) e dalla quale ci si affaccia con cautela sul vuoto sottostante. Tornati all’uscita del canale si prosegue facilmente sul lato opposto (ancora attenzione al bordo a valle!) fino a raggiungere la sommità della Piramide (vi sono piantati due spit, forse usati per calate di esercitazione), da cui si gode di un altro affaccio vertiginoso. Si prosegue ora nella stessa direzione e con la stessa cautela, si supera alla sua sommità l’invaso già traversato in basso (ripido ma percorribile sia in salita che in discesa – vi si trova anche una traccia) e si raggiunge infine la cima del Caligi, anch’essa assai panoramica e affacciata sulla verticale parete sottostante (1473 m). Dalla cima si scende a vista nel boscoso versante opposto per pochi metri fino al sent. 100, seguendo il quale a sinistra si giunge in breve a Prato Bellincioni. Da qui al punto di partenza come all’andata, oppure meglio (se si vuole variare, e aumentando di poco il tempo di percorrenza) seguendo da Prato Bellincioni fino alla strada sottostante il sent. forestale 6, o anche il più lungo sent. 8 che porta al rifugio e alla fonte dei Cecchini.

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