
M. CIMO – VERSANTE EST
Ne Le dolomiti della Val di Lima e l’Orrido di Botri non si faceva cenno del versante Est del M. Cimo, perché all’epoca l’autore non vi aveva ancora messo piede né si era mai imbattuto in fonti scritte o orali che ne parlassero; ma dalla cresta sommitale del Balzo Nero oppure scendendo il sentiero CAI 8 per tornare a Vico Pancellorum, esso appariva molto interessante: e tale si è confermato alla prova dei fatti. In questo, che è il primo di alcuni articoli dedicati al versante Est del Cimo, ne viene data una descrizione geografica, e vengono intanto elencati e descritti per sommi capi gli itinerari che saranno trattati in dettaglio più avanti.
La toponomastica qui coniata per l’occasione, senza inventare nulla utilizza al massimo i pochi nomi di luogo presenti sulla più recente CTR al 10.000 (e su nessuna altra carta): Paretana, La Doccia, Lamarsi. Ogni toponimo nuovo viene comunque giustificato.
Un grazie a Silvano Rossi, insieme al quale ho approfondito la geografia del versante.
Il M. Cimo ha una cresta sommitale orientata da S a N con tre cime quotate: 1083.5 m CTR (cima S), 1085.9 m (centrale) e 1083.4 m (N); da quest’ultima la cresta prosegue a N fino alla vicinissima Foce delle Terre Rosse (1047.9 m); all’altro capo, dalla cima S scende la rocciosa e aperta cresta S del Cimo che più giù, dopo una sella a 900 m c., prosegue con la boscosa Costa di Mazzalucchio fino alla confluenza della Coccia di Vico e della Coccia di Limano. A E, ai piedi di questa dorsale, tra la confluenza delle Cocce e la Foce delle Terre Rosse, scorre la Coccia di Vico.
Da S fino alla sella a 900 m c. il versante E della dorsale, che in questo tratto è la Costa di Mazzalucchio, è interamente boscoso; la sella a 900 m c. non è attraversata da nessun sentiero; nella parte inferiore del versante si trovano i sentieri (it. C22-24 del libro) che dalla Coccia di Vico salgono a valicare la Costa di Mazzalucchio a 680 m c., e che di là si dirigono verso Limano.
A partire dalla sella a 900 m c. fino quasi alla Foce delle Terre Rosse il versante E, che in questo tratto appartiene al Cimo, mostra ampie zone aperte e movimentate da varie strutture rocciose – alcune delle quali imponenti -, benché sia anch’esso in parte boscoso.
A partire da S, la prima struttura importante del versante E del Cimo è una dorsale orientata a SE che prende forma un po’ sotto la cima S e si esaurisce nella Coccia di Vico di fronte allo sbocco, sul lato opposto, del Solco delle Reve dei Sementini che scende dalla Fessa del Balzo Nero; tale dorsale, boscosa ma con alcuni balzi rocciosi che ne emergono (due sono quotati 868.9 m e 752.0 m), è percorsa da un importante sentiero. Poco sopra la Coccia essa forma a 645 m c. “una specie di pianoro verde con castagni” (Le dolomiti della Val di Lima e l’Orrido di Botri, pg. 66), importante incrocio di numerosi itinerari.
In alto, a sinistra (per chi sale) della dorsale SE si trova un cengione larghissimo e spiovente che sale alla cresta S del Cimo; su di esso, tra bosco e zone prative, emergono tre notevoli spuntoni rocciosi, precipiti verso valle, che si propone di chiamare, in analogia a quelli del M. di Limano, Balzi del M. Cimo. Sul cengione la CTR quota i punti 937.2 m e 898.9 m.
In basso, a destra (per chi sale) della dorsale SE, in loc. Paretana (CTR) si trova un anfiteatro d’erba e detriti, non troppo ripido e in buona parte scoperto, che in alto è chiuso da alte e vaste pareti ripidissime; ai piedi dell’anfiteatro si trova il sentiero dell’acquedotto, che dal “pianoro verde” prosegue fino alla sorgente del Pollatoio.
Al di là dell’anfiteatro si trova quella che è forse la più caratteristica struttura rocciosa del versante: un imponente contrafforte piramidale, in cui le due creste esterne e una centrale convergono in alto in un nodo orografico al di là del quale, pochi metri sotto, una selletta collega il contrafforte al corpo principale del Cimo: più precisamente a informi ed elementari pendii sotto la quota centrale del Cimo. A sinistra del contrafforte o meglio della sua cresta esterna sinistra, si trova uno stretto e ripido canale, orientato da S e N e quindi all’incirca parallelo alla cresta sommitale del Cimo, che è compreso tra il contrafforte stesso e le “alte e vaste pareti” che chiudono in alto l’Anfiteatro di Paretana e che in alto trae origine dalla selletta a monte del contrafforte; tale canale è in continuità con un più agevole solco che in basso incide il margine destro (per chi guarda dal basso) dell’Anfiteatro, e può quindi essere chiamato Canale di Paretana.
Poiché la CTR colloca il toponimo La Doccia al culmine del contrafforte piramidale, si può chiamare Sella della Doccia la selletta di congiunzione al Cimo e Cima della Doccia (anziché Cima di Paretana come in un precedente intervento) il nodo orografico sommitale.
La rocciosa cresta esterna sinistra del contrafforte piramidale, essendo la più vicina all’Anfiteatro di Paretana, si può chiamare Cresta di Paretana. Essa trae origine da due contrafforti basali (S e SE), è orientata a S e vi si trova la quota 946.3 m CTR.
La cresta centrale del contrafforte, anch’essa rocciosa, è orientata a ESE. Vi si trova la quota 848.2 m, sotto la quale essa precipita ripidissima verso la Coccia di Vico poco a valle della sorgente del Pollatoio: Cresta centrale della Doccia.
La cresta esterna destra del contrafforte piramidale, rocciosa anch’essa e orientata a ENE, appare di difficile accesso e percorribilità. In ogni caso né chi scrive né i suoi amici l’hanno percorsa, e pertanto in questo articolo resterà innominata.
A N (destra per chi guarda dal basso) del contrafforte piramidale si trova un largo settore bello e aperto ma senza strutture rocciose che diano nell’occhio: Anfiteatro della Doccia. Ancora più a N spicca un’altra cresta, orientata a E, che prende forma a partire dalla quota 984.4 m, situata poco sotto la quota N del Cimo da cui la separa un elementare pendio boscoso, e che scende alla Coccia di Vico un po’ a monte del punto in cui il sent. 8b entra nel letto del torrente: Cima e Cresta di Lamarsi (su cui è quotato un rilievo 876.7 m), dal toponimo CTR Lamarsi collocato presso la quota 984.4 m. Tale cresta si trova al centro di un contrafforte che ripete più in piccolo e con minore evidenza le forme del contrafforte della Doccia.
Al di là (N) della Cresta di Lamarsi, il versante E del Cimo perde progressivamente interesse fino a un’ultima dorsale, ormai tutta boscosa, che dalla quota N del Cimo cala prima a NE e poi a E verso la Coccia di Vico. Oltre questa dorsale si trova l’invaso percorso dall’it. C20 del libro che da Vico sale alla Foce delle Terre Rosse.
Nei prossimi articoli verranno descritti i seguenti itinerari.
Sentiero del Cimo (top. prop.) e variante bassa
È il sentiero che prima percorre la dorsale SE del Cimo e poi ne raggiunge la cresta sommitale tra le cime S e centrale; rappresenta la più facile via di salita al Cimo da E e la più ovvia via di discesa; dà inoltre accesso ai Balzi del Cimo. Una variante iniziale lo raggiunge dall’ex Ponte di Pastella e dal Ponte Franco.
Sentiero dell’acquedotto e tracce parallele più alte
È la continuazione oltre il “pianoro verde” del sentiero dell’acquedotto già descritto nel libro (it. B11); l’acquedotto giunge naturalmente fino alla sorgente del Pollatoio, che però da qui resta irraggiungibile perché i pochi metri finali non sono percorribili. Il sentiero consente l’accesso all’Anfiteatro di Paretana e alle Creste di Paretana e centrale della Doccia. Altri sentieri meno evidenti e continui traversano più in alto dal sentiero del Cimo all’Anfiteatro.
Balzi del Cimo
Belle strutture rocciose accessibili dal sentiero del Cimo o in discesa dalla cresta S del Cimo.
Cresta di Paretana
Breve ma bella cresta raggiungibile, a partire dall’Anfiteatro di Paretana, sia dal suo contrafforte SE che dal Canale di Paretana. Essa porta alla Cima della Doccia, da cui in breve al Cimo.
Cresta centrale della Doccia
Altra breve e bella cresta che porta alla Cima della Doccia e quindi al Cimo; è raggiungibile, in traversata dalla base della Cresta di Paretana, all’altezza della quota 848.2 m, sotto la quale è impercorribile.
Anfiteatro della Doccia
Invaso largo e aperto, pochissimo noto ma promettente.
Cresta di Lamarsi
Bella cresta rocciosa, la più lunga e forse la più interessante di tutte quelle del versante, che dal fondo della Coccia di Vico (sentiero 8b) sale alla Cima di Lamarsi, da cui facilmente alla Foce delle Terre Rosse o al Cimo o al sentiero del Cimo.
Tracce sommitali
Tracce orizzontali più o meno evidenti e continue che corrono sulla cresta sommitale del Cimo o poco sotto in versante E, collegando la Foce delle Terre Rosse alla Cima di Lamarsi (o meglio alla medesima dorsale un po’ sopra la Cima), alla quota centrale del Cimo, alla sella d’uscita del sentiero del Cimo e alla quota S del Cimo.