
I TORRIONI DEL CORCHIA PER L’ESCURSIONISTA
Di breve e facile accesso e poco lontani dal Passo (di) Croce, al quale si arriva comodamente in auto dalla strada del Cipollaio, i torrioni situati tra il versante meridionale e quello occidentale del M. Corchia hanno presto attratto gli arrampicatori, che dalla prima via (IV) aperta il 13 settembre 1942 da Franz Furrer, Sergio Pfister e Luciano Funck sul secondo dei quattro non hanno mai smesso di frequentarli. Ma le sommità dei Torrioni del Corchia (o del Passo Croce) possono essere raggiunte abbastanza agevolmente anche dagli escursionisti, che salendoli dai loro versanti facili – o anzi, per due di loro, scendendovi dall’alto – potranno affacciarsi cautamente sul vuoto del lato opposto, godere di panorami inusuali, e anche arricchire di quattro rispettabili cime il loro curriculum apuano.
EE (I), su terreno esposto e infido. L’opzione minimale, cioè la salita dei quattro Torrioni con discesa dal Pirosetto, comporta un dislivello di 400 m per h 3 circa; ma è logico allungare la gita in vario modo continuando a salire, ad es. fino a raggiungere e traversare la cima del Corchia.
N.B. Se si decide di scendere nel versante Sud del Corchia (vedi sotto), si tenga presente che: 1) ci si trova in zona di escavazione attiva; 2) nei giorni festivi la marmifera di tale versante dovrebbe risultare aperta e praticabile: il cancello che, un po’ sopra il bivio per il Pirosetto (prima della seconda galleria), potrebbe sbarrarla, e che tempo fa rimaneva chiuso, a giugno 2024 si presentava spalancato e con chiari segni di apertura di lunga data.
Dal Passo Croce (1150 m c.; parcheggio a pagamento), al bivio delle marmifere appena oltre si segue quella di destra che sale al versante S del Corchia, oppure il più breve sentiero segnato che se ne stacca subito sulla destra e che la raggiunge di nuovo più su. Poco prima della prima galleria della marmifera si prende a sinistra il sentiero segnato che sale al canale del Pirosetto tra 3° e 4° Torrione, se ne risale la strettoia iniziale (I) e, seguendo il ben battuto sentiero verso sinistra, ci si porta all’altezza della sommità del 3° Torrione e la si raggiunge facilmente (1430 m c.) lasciando il sentiero e traversando per pochi metri il ripido pendio erboso su una traccia vaga e un po’ esposta. Dalla cima del 3° Torrione è opportuno tornare al sentiero principale seguendo la traccia d’andata, senza farsi tentare dalla corta ma assai delicata crestina che collega la cima al pendio sovrastante e al sentiero stesso più a monte. Tornati, dunque, al sentiero, lo si sale fino alla sella d’uscita del canale del Pirosetto: il rilievo situato appena sopra a destra, raggiungibile in pochi passi, è la sommità del 4° Torrione (1465 m c., h 1.00), il più facile ma anche il più panoramico dei quattro per la sua posizione dominante e angolare. Ripreso il sentiero, che continua verso l’anticima del Corchia, lo si segue brevemente fino a un punto in cui esso piega a destra e ci si trova di fronte a un ripiano erboso situato poco davanti; lasciato dunque il sentiero si raggiunge in pochi passi il ripiano (1500 m c.), che si trova sullo stesso crinale – è quello spartiacque – che dal 2° Torrione sale all’anticima del Corchia. Dal ripiano si scende dunque facilmente a una spalla sottostante, dove si trova un vecchio libro di vetta del 2° Torrione; ma la sua vera cima, quella dove terminano le vie alpinistiche, si trova ancora più giù: per raggiungerla, si scendono intanto, già con cautela, alcuni gradoni rocciosi e le cengette interposte; poi, giunti al sommo di un ertissimo canale, se ne traversa la testata da sinistra a destra su una traccia discendente assai scoscesa ed esposta (attenzione! è il tratto più impegnativo di tutto l’itinerario) fino alla breve crestina sommitale della cima (1470 m c.). Ritornati alla cima con libro di vetta, per guadagnare il 1° Torrione, che si trova alla nostra sinistra, si scende appunto a sinistra (faccia a monte) un brevissimo ma assai ripido tratto erboso fino a raggiungere un pendio più facile, in parte boscoso, che si attraversa sull’una o l’altra di varie tracce a mezza costa fino a toccare la dorsale su cui, prima che essa precipiti verso valle, si trova la cima del 1° Torrione (1475 m c.).
Dal 1° Torrione si può naturalmente tornare sui propri passi fino al 2° e al vicino sentiero per l’anticima; ma si può anche risalire la dorsale del 1° Torrione verso l’alto fino a una selletta che si lascia sulla sinistra, dalla quale si sale a destra una ripida e scoscesa traccia di capre che porta al sentiero già detto, pochi metri al di sopra del ripiano a 1500 m c. (h 1.00/2.00).
Il ritorno più breve è dal canale del Pirosetto; ma naturalmente si può proseguire verso l’alto fino all’anticima e alla cima del Corchia, o anche solo fino alla sella tra anticima e cima del Corchia, da cui si può scendere sia alla marmifera del versante N che a quella del versante S. Una possibilità più rara è la seguente: tornati, dopo il 1° Torrione, al sentiero per l’anticima, lo si segue per poco verso l’alto, fino a un ripiano oltre il quale esso si impenna con un caratteristico tratto roccioso a placchette; qui si salda al crinale principale una larga dorsale orientata a S, che sale da destra e che si può seguire verso il basso facilmente e senza via obbligata fino a incrociare la marmifera del versante S (la stessa dell’andata) che riporta al Passo Croce. Tale marmifera si può peraltro raggiungere facilmente anche più in alto, nei punti in cui due suoi tornanti quasi sfiorano la dorsale.